Il tempo ritrovato

L’importanza dell’intelligenza collettiva: la nostra esperienza
 

2 Dicembre 2021 4 min.

Negli ultimi due anni le nostre vite hanno subito una svolta epocale. Nell’ambito personale, così come in quello lavorativo, ci siamo trovati a ripensare le nostre dinamiche quotidiane, a cambiare routine e affrontare nuove, spesso difficili, sfide. Guardando ad OpenKnowledge e alla nostra attività quotidiana di supporto e consulenza alle aziende, la velocità del cambiamento ha avuto impatto sulla nostra azione in un duplice senso: da una parte abbiamo creato un nuovo modo di lavorare come azienda e dall’altro abbiamo dovuto esercitare la nostra professione con grande creatività e ingegno, venendo incontro alle richieste nuove e sfidanti dei nostri interlocutori che come noi si sono trovati ad affrontare una situazione di grande incertezza.

 

Si è trattato dunque per noi di un periodo di grande innovazione dal punto di vista dei contenuti e delle riflessioni che sempre accompagnano la nostra progettualità. Come spesso accade, dalla sperimentazione sono nate nuove pratiche, nuova conoscenza che il tempo ci ha permesso di consolidare, nuove prospettive da cui guardare alla vita delle organizzazioni con cui collaboriamo. È stato dunque proprio dalla riflessione sulla nostra sperimentazione che è nata l’opportunità di tradurre questa nuova conoscenza acquisita in qualcosa di più concreto, che potesse al tempo stesso essere una nostra testimonianza di quanto appreso e un’occasione per condividere con un pubblico più ampio il nostro punto di vista, le nostre convinzioni, le nostre metodologie di lavoro.

 

È a partire da queste considerazioni che è nata l’idea di sviluppare “Il tempo ritrovato – Sense-making per costruire organizzazioni antifragili e coraggiose”, allegato al mese di dicembre 2021 di HBR Italia. Oggi però non vogliamo parlare di quello che abbiamo elaborato, dei contenuti che abbiamo espresso nel nostro volume. Vorremmo invece raccontare del processo di ideazione e stesura del nostro scritto e, in particolare, di come abbiamo saputo convogliare le istanze individuali di ciascuno di noi in uno scopo comune, elaborando una testimonianza che è al tempo stesso frutto del lavoro individuale e di un immaginario che condividiamo in OpenKnowledge.

Un mindset condiviso

Alla base delle nostre riflessioni, di questo articolo e in generale del nostro lavoro, si trova naturalmente il nostro mindset, la nostra convinzione che il nuovo paradigma delle organizzazioni debba fondarsi sulla people-centricity, un punto di osservazione privilegiato sulla vita aziendale che consente di essere vicini alle persone e di esercitare empatia nell’azione. Alla people-centricity si accompagna, nel nostro mindset, la scelta di avere una visione ecosistemica delle organizzazioni. Crediamo che sia importante favorire l’orizzontalità delle strutture, così da liberare il potenziale innovativo e l’intraprendenza, eliminando barriere e rigidità che, nel mondo di oggi, impediscono alle organizzazioni di mantenersi efficaci, vive e dinamiche a sufficienza per rispondere velocemente alle sfide del contesto.

Governare il sistema

Per le organizzazioni, la criticità principale nell’adozione di questo mindset è quella di governare un sistema che impara a liberarsi, di garantire quindi che anche in condizioni di maggiore autonomia di azione e di decisione l’intera struttura sia in grado di orientarsi verso obiettivi comuni. La stesura del Tempo Ritrovato ha rappresentato per noi una sfida, quella di orientare le nostre persone – gli autori degli articoli che compongono il nostro inserto (professionisti con esperienze diverse sui progetti e competenze in aree diverse) – verso un obiettivo comune: raccontare l’esperienza e il metodo di OpenKnowledge, lasciandoli però allo stesso tempo liberi di trovare le formule narrative, lo stile e l’angolazione migliore per trattare argomenti di cui sono owner grazie all’esperienza diretta, formata sui progetti sfidanti e unici in cui abbiamo avuto la possibilità di lavorare nell’ultimo anno. Abbiamo cioè lavorato, nell’arco di due mesi, all’abilitazione di una intelligenza collettiva, una dinamica in cui le singole persone coinvolte hanno lavorato alla creazione di un risultato uniforme, coerente e completo in un contesto di grande indipendenza e intraprendenza individuale.

Le leve dell’intelligenza collettiva

Arrivati al termine del nostro lavoro riteniamo importante condividere due riflessioni sull’abilitazione di questa intelligenza collettiva, questa dinamica che ha consentito allo stesso tempo libertà di intenti e governo del risultato:

  • L’importanza di una visione comune: la comunione di intenti, di prospettiva sul mercato e sul tipo di lavoro che deve essere svolto con le organizzazioni ci ha permesso di orientarci verso un obiettivo comune senza difficoltà.
  • La necessità di condividere una cultura: condividere le abitudini lavorative – anche in un contesto ibrido – e avere lo stesso linguaggio ha permesso a tutti, a partire dall’indicazione di massima derivante dalla visione di OpenKnowledge, di organizzare materialmente il lavoro, comunicando a sufficienza e permettendo una naturale coordinazione dei temi, delle intenzioni, dei contenuti espressi.

Il valore dell’intelligenza collettiva per OpenKnowledge

La governance centrale del nostro progetto è stata quindi soprattutto strutturale – di gestione del tempo a disposizione e coordinamento delle esigenze dei team dedicati alle attività specifiche. In questo senso è stato particolarmente importante fare incontrare l’aspetto del contenuto – il racconto della nostra expertise – con l’aspetto creativo, verso la definizione di un concept e una metafora che potesse accompagnare i lettori lungo tutto il volume. L’aspetto dei contenuti è stato interamente delegato alla struttura che ha saputo esprimersi in modo coerente e personale al tempo stesso. Si tratta di una perfetta espressione di intelligenza collettiva: il nostro lavoro, frutto degli sforzi individuali di ciascuna delle colleghe e dei colleghi che hanno preso parte al lavoro, ha superato la dimensione dell’individualità trasformandosi in azione corale, coerente ed espressiva dell’intenzione comune, della forza trasformatrice della nostra azienda, basandosi su principi e convinzioni che sono, diffuse e condivise dalle persone che quotidianamente la animano. Fare leva sulla nostra intelligenza collettiva ci ha permesso da una parte di sintetizzare la conoscenza acquisita e le nostre metodologie e dall’altra di comprendere meglio il nostro ruolo nel dialogo e nella collaborazione con le organizzazioni. Dall’elaborazione di questi concetti è nata una nuova definizione dell’iniziativa di OpenKnowledge, che ruota attorno a tre azioni complementari: Change & Evolve (rimodellare gli spazi, i comportamenti e l’esperienza di lavoro per favorire il cambiamento organizzativo), Unlearn & Learn (agire con interventi mirati rinnovando la formazione e  focalizzando l’attenzione sul sapere che serve oggi e quello indispensabile domani), Communicate & Engage (ingaggiare l’organizzazione nella creazione di nuovi modelli operativi e comportamentali voluti dalle persone).

 

Questo processo di riflessione nato dall’incontro delle persone che hanno collaborato a questo volume è per noi una ragione di grande orgoglio: lavorando individualmente e collettivamente abbiamo scoperto di essere in grado di esprimere gli stessi valori, le stesse intenzioni e la stessa prospettiva che ogni giorno speriamo di poter condividere con le organizzazioni con cui collaboriamo e collaboreremo in futuro.

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