Employer Branding: l’identità dell’organizzazone
La Reputazione come fattore chiave nella creazione di valore aziendale
“The Employer Brand”. Questo è l’articolo che nel 1996 compare sul Journal of Brand Management a firma di Tim Ambler e Simon Barrow come reazione all’emergente carenza di specialisti qualificati in un mercato che sta diventando sempre più competitivo.
Del resto, la domanda “Come può la mia azienda distinguersi dalla concorrenza? ” è presente sul mercato del lavoro dall’inizio degli anni ’90 – e lo è ancora oggi.
A oltre 20 anni dall’uscita dell’articolo, cosa intendiamo oggi con Employer Branding?
Employer Branding, nel linguaggio comune, fa riferimento alla capacità di un’organizzazione di rendersi genuinamente e autenticamente attrattiva nei confronti dei suoi stakeholder interni, siano essi attuali dipendenti o “prospect”, ossia potenziali candidati e talenti.
Oggi come ieri, infatti, le organizzazioni cercano costantemente di far entrare nei propri ranghi collaboratori di talento e motivati: persone che, a vario titolo, possano fare la differenza in un mercato competitivo, e per molti aspetti, saturo di contenuti e competenze sempre più diversificate.
Perché fare recruiting adottando strategie di Employer Branding?
Una recente ricerca a cura di HR Randstad ha mostrato come, nella sola Italia, oltre il 50% dei potenziali candidati dichiara che “non accetterebbe un’offerta lavorativa da parte di aziende con una cattiva Reputazione aziendale”.
Ma c’è di più: l’Employer Branding ha un impatto molto concreto sul business, agendo in maniera significativa sulla dimensione quantitativa di un’organizzazione: la sopracitata fonte indica, infatti, un +10% di costo pagato da un’azienda con cattiva reputazione per assunzione, rispetto a quelle con buona reputazione.
A livello globale, invece, già nel 2016 Linkedin aveva stimato una media di $4,723 di costi addizionali pagati da quei datori di lavoro che non investono sulla reputazione della propria azienda.
Per l’organizzazione risulta quindi imprescindibile un Talent acquisition in grado di accaparrarsi i migliori talenti in circolazione.
Questo, però, non è ancora sufficiente: una volta attratti, occorre trovare leve ingaggianti per tenerli a bordo e, auspicabilmente, renderli i primi “ambassador” dell’azienda.
Campagne di comunicazione, eventi e Career Days da soli non bastano più: ormai il mercato del lavoro richiede di mettere in atto strategie ancora più efficaci, lungimiranti e sostenibili per ottenere una capacità attrattiva di successo a lungo termine. Tutto questo rientra nel grande concetto di Employer Branding.
A tal proposito, OpenKnowledge vanta una lunga esperienza nella progettazione di piani “Human centred” a sostegno di aziende che comprendono la necessità di strutturare strategie dedicate alla Reputazione e all’esperienza delle persone all’interno delle organizzazioni. Integrando le proprie soluzioni di marketing e di comunicazione a strategie multicanale in grado di convergere obiettivi di business, vision e mission aziendale, andiamo a creare l’Employee Value Proposition, di cui la felicità aziendale risulti ragion d’essere del lavorare insieme e prerogativa per il raggiungimento di un solido e sostenibile futuro di business.